Gin Bombay Sapphire Lt 1
Gin Bombay Sapphire e l'unico al mondo infuso con 10 erbe aromatiche raccolte a mano: la base ottima per realizzare i cocktail Gin Tonic, Martini cocktail, Negroni. ...Gin Bombay Sapphire Lt 1
Gin Bombay Sapphire e l’unico al mondo infuso con 10 erbe aromatiche raccolte a mano: la base ottima per realizzare i cocktail Gin Tonic, Martini cocktail, Negroni.
La selezione è supervisionata dal Master of Botanicals; per assicurare che la qualità del Gin Gin Bombay Sapphire sia ottima, il processo è controllato dalla raccolta a mano fino alla distillazione infusa a vapore, che fornisce un profumo sottile e complesso al distillato.
Il gin è un distillato di mosto fermentato di cereali, solitamente granoturco, frumento e orzo, che viene aromatizzato con ginepro, spezie, agrumi, fiori, bacche e vari ingredienti scelti dal mastro distillatore: i cosiddetti botanicals.
Negli ultimi anni stiamo vivendo il Rinascimento del gin, è la bevanda spiritosa del momento, c’è un fermento incredibile, siamo invasi da fiumi di nuovi gin che escono continuamente, tutti particolari, fatti con botanicals sempre più inconsueti.
Ma in realtà non sono gin strambi, anzi il gin si sta legando a molti territori e alla fantasia dei distillatori più dotati, che riescono a trovare combinazioni esaltanti.
E questo ci porta a pensare che il gin sia un capolavoro alchemico, è il distillato che più cangiante, quello che può essere manipolato e scolpito dalla creatività di chi lo fa.
La sua natura apolide lo rende perfetto per esaltare alcuni botanicals unici.
Se il gin è stato per secoli il distillato più bistrattato e cheap, quello che ha nutrito i sogni di intere generazioni di proletari fin dal 1700, oggi è diventato un cigno splendente, uno dei distillati più dinamici ed eleganti, tanto che lo si può anche tranquillamente bere liscio, non per forza va miscelato con altri ingredienti.
Nascita del London Dry Gin
Da quel momento sorsero le prime distillerie serie e si delineò uno stile preciso di gin, che diventò poi il London Dry Gin, un distillato non molto profumato, molto resinoso e pieno di vigore alcolico.
Il distillato base fatto solo con il ginepro era grezzo e troppo pungente, così, grazie anche all’abbondanza di spezie indiane, non dimentichiamoci che gli Inglesi hanno conquistato mezzo mondo, vennero aggiunti altri botanicals come cardamomo, pepe, agrumi e coriandolo.
È curioso notare come siano spesso l’inventiva e la curiosità (sete?) inglese a fare scattare i grandi momenti della storia delle bevande spiritose.
Pensate al vino di Porto, al vino di Marsala, al gin, al whisky, al bourbon whiskey, ma anche al vino di Bordeaux e allo Champagne, ci sono sempre clienti e commercianti inglesi dietro queste piccoli rivoluzioni dell’alcol.
Chiusa parentesi e prepariamoci a varcare le soglie di una distilleria di gin!
Come si fa il gin?
Vediamo come viene prodotto il gin:
Un tempo si distillava il primo wash di cereali e poi si faceva una seconda distillazione.
Durante la seconda distillazione i vapori che salivano verso l’alto passavano attraverso dei “cestelli” che contenevano i botanicals e così si impregnavano.
Oggi invece si preferisce fare macerare i botanicals direttamente nell’alcol, prima che avvenga la seconda distillazione.
Questa massa alcolica aromatizzata viene scaldata e distillata una seconda volta, vengono scartate ovviamente testa e coda e i vapori poi si condensano nel refrigeratore.
A questo punto abbiamo il nostro amato distillato, il gin è pronto e può essere imbottigliato a meno che il mastro distillatore non ritenga necessario un periodo di affinamento in legno.
Una pratica rara per il gin, ma che ultimamente sta prendendo sempre più piede per offrire distillati complessi e ancora più sfumati.
La distillazione del gin
Gin distillato, come si produce il gin per distillazione con alambicco di rame
La distillazione avviene in alambicchi di rame che possono essere discontinui per produzioni più piccole e pregiate oppure con distillazione continua, magari con l’alambicco Coffey, che si sta dimostrando molto valido ed efficiente, soprattutto quando ci sono in gioco quantità elevate di prodotto.
Il sapore e i profumi del gin
Il gin è un distillato resinoso, intento e pungente, con una carica eterea forte che picchia duro.
Le spezie, lo zenzero, il cardamomo, i fiori e gli agrumi arrivano in un secondo momento, arrotondano e ingentiliscono la brusca mascolinità del gin.
Anche i gin più raffinati ed eleganti non sono mai molli o ridondanti.
È una bevanda che non ha perso la sua anima d’acciaio, in bocca è tagliente, pungente e con toni piccanti che spingono sul palato.
Certo non è più l’acqua ragia di un tempo e tutti cercano di fare un prodotto più vellutato, ma non aspettatevi morbidezza in bocca.
I botanicals: il DNA del gin
Come detto i botanicals variano in base alle esigenze e preferenze del produttore, tuttavia ci sono alcuni ingredienti ricorrenti che troverete spesso e che conferiscono il classico profumo-sapore al gin.
Tra i più gettonati, nel London Dry Gin troviamo: ginepro, cardamomo, coriandolo, agrumi, pepe, angelica, pompelmo.
Altri sempre più voga sono: fiori, rose, bacche varie selvatiche come il sorbo, la liquirizia, l’anice, il sale di Cervia, il tè nero e chissà quanti ne usciranno ancora.
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